Protocollo operativo per l'attività di somministrazione test hiv – sifilide presso Casarcobaleno Torino

Abstract

L’attività di somministrazione test HIV/SIFILIDE viene svolta da personale sanitario e laico adeguatamente formato, facenti parte dell’associazione ODV Casarcobaleno.                  Tra gli obiettivi oltre alla diagnosi precoce mediante il test rientrano anche la prevenzione e la formazione in merito a tutte le M.S.T. con particolare attenzione al riconoscimento e alle modalità di trasmissione.

L’attività ha quindi uno scopo educativo; utilizzando la prevenzione, sia legata all’aspetto sanitario mediante il test ma anche comportamentale diffondendo le condotte più sicure da adottare nell’ottica di limitare il rischio di contrarre M.S.T., come obiettivo per ridurre i contagi dalle più comuni M.S.T ma anche per portare il paziente affetto da HIV e/o SIFILIDE al riconoscimento precoce della patologia; elemento indispensabile per ottenere una cura efficace riducendo le diagnosi tardive che rappresentano la maggiore causa di riduzione della qualità della vita a seguito di eventuali comorbidità insorte e/o danni fisici progressivi dati dalla mancanza di una cura precoce.

All’interno di CASARCOBALENO è stato introdotto uno sportello sociosanitario attivo ogni ultimo venerdì del mese chiamato Sportello Sanarcobaleno all’interno del quale l’utente può testarsi mantenendo l’anonimato e non essendo vincolato da alcun tipo di somma pecuniaria in quanto il servizio viene erogato in completa gratuità.

In questo sportello operano medici e volontari adeguatamente formati.
l’utente viene sottoposto ad un counceling che ha come obiettivo la somministrazione di un questionario di risk assesment in cui ne viene delineato il profilo di rischio.                  Nel questionario le domande sono mirate a evidenziare eventuali comportamenti facilitanti l’esposizione agli agenti patogeni sessualmente trasmessi con particolare attenzione al virus dell’HIV.
Durante il counceling viene anche affrontato il tema relativo allo stigma verso persone sieropositive poiché tra gli obiettivi dell’attività è incluso anche l’abbattimento dello stigma verso le persone sieropositive e, la diffusione delle nozioni in merito alla virulenza di una persona in terapia antiretrovirale (ARRT) limitando l’isolamento e l’evitamento verso pratiche sessuali e/o affettive con persone HIV+.

Ad oggi sono ancora molte le persone HIV+ che vivono in uno stato di isolamento, soggette alla fobia verso la patologia alla quale viene dato un peso che coinvolge l’individuo rispetto alle aree sociali, affettive e culturali collocando la patologia ad uno                   status socio-economico all’interno di elementi pregiudicanti, rafforzando il pensiero giudicante e stigmatizzante e determinando un abbattimento delle aree affettive e sessuali essenziali all’uomo per una corretta costruzione del sé. L’obiettivo dello sportello è quello di utilizzare l’informazione per destrutturare tutti gli elementi culturalmente errati e stigmatizzanti verso la patologia e di evitare l’isolamento con tutte le conseguenze ad esso correlate.

Il counceling è la fase che mira a lavorare sulla prevenzione e l’educazione mediante il contatto con l’utente. Agli utenti viene anche fornito del materiale informativo e dei condom.

Si pone anche particolare attenzione alla diffusione del corretto utilizzo del condom in particolare rispetto alla conservazione, all’inserimento ed all’utilizzo in differenti contesti in cui possano essere svolte pratiche sessuali.

Al ritiro dell’esito del test l’utente può parlare con un medico e nel caso in cui risultasse reattivo al test viene indirizzato al dipartimento M.S.T. di competenza territoriale in cui si dovrà presentare con un foglio rilasciato dal medico rappresentando una via di accesso preferenziale.

Le attività non sono sempre svolte all’interno di Casarcobaleno ma anche in luoghi ricreativi in cui vengono praticate attività sessuali promiscue dove la presenza di un servizio preventivo è molto importante.

Sono state fatte anche attività durante il Torino Pride e Il Novara Pride 2019 all’interno di presidi mobili o allestimenti provvisori.

Sia nelle attività presso il circolo Andos che durante i pride, i test somministrati avevano un tempo di lettura dall’esecuzione molto più breve rispetto a quelli che vengono somministrati in Casarcobaleno dove l’utente deve attendere 20 min per ritirare il risultato. La scelta di somministrare test più rapidi è rappresentata dal contesto in cui viene svolta l’attività, essendo questi luoghi favorenti la dispersione e limitanti la privacy è necessario adottare scelte che vadano verso la riduzione di eventuali difficoltà determinate dall’ambiente e dalla situazione.

Tutti i test somministrati sono a norma secondo le direttive Europee e la F.D.A.: la differenza tra quelli “molto rapidi” e quelli da 20 min sta nel tipo di materiale ricercato ovvero; quelli da 20min hanno la capacità di rilevare anche l’Ag (antigene) cioè il patogeno libero, permettendo così di diminuire il periodo finestra portandolo a circa 20 giorni. I test da 1 min somministrati durante le altre attività possono rilevare solo gli Ab (anticorpi) visualizzabili dopo un tempo non inferiore ai 3 mesi.

Il target principale dell’attività è rivolto alla popolazione LGBTQ e si inserisce quindi nei contesti dove avvengono eventi e/o attività che comprendano la partecipazione di persone LGBTQ.

All’interno di Casarcobaleno lo sportello è inserito nella calendarizzazione degli eventi con l’obiettivo di raggiungere sia i frequentatori di tale struttura ma, rappresenta anche un fattore di accessibilità verso tutti coloro che vogliano usufruire del servizio preferendo questa modalità rispetto a quella ospedaliera o nel caso abbiano orari incompatibili con l’accesso ospedaliero.